Gruppi di lavoro

Il Laboratorio MOLTIPLICA intende contribuire al dibattito su valori, identità e politiche che oggi la sinistra italiana deve affrontare, anche attraverso la creazione di gruppi di lavoro tematici che possano studiare, individuare e proporre soluzioni e scelte.

In questa prima fase di operatività del Laboratorio, quattro sono i gruppi di lavoro in fase di attivazione:

I prodotti dei gruppi di lavoro saranno messi a disposizione dei partiti del centrosinistra che saranno interessati a recepirli e valorizzarli

Obiettivi, metodologia, risultati attesi

Il Laboratorio intende individuare gli aspetti che hanno portato alla sconfitta del centrosinistra e al suo stato minoritario non solo numerico ma culturale, e le politiche che potrebbero ribaltare tale condizione di minorità. La partecipazione richiesta a chi deciderà di aderire ai gruppi di lavoro non è di tipo passivo: il ricorso a esperti sarà alternato con l’esplorazione della realtà micro, in modo che ogni partecipante sia anche un protagonista, in collegamento con una rete via via più vasta di esperienze analoghe.

Una prima indicazione è di essere selettivi sui temi da affrontare, non più di uno o due in un anno. I criteri per scegliere i temi di lavoro dovrebbero essere:
a) individuare i temi su cui c’è maggior contrasto tra le forze del centrosinistra;
b) individuare i temi che attengono a problemi irrisolti nella società, su cui le politiche mancano del tutto o non sono efficaci.

Selezionato il tema, ogni gruppo deve puntare a un obiettivo, progettando il “prodotto” che intende fornire alla comunità.

Sul piano metodologico, si propone di partire dalla ricognizione delle realtà locali o delle esperienze individuali. L’inchiesta, ad esempio, è un buon metodo per affrontare i temi e di raggiungere un obiettivo.

Per ciascuna delle aree tematiche individuate dai gruppi, si inizia con l’approfondimento dei bisogni emergenti o non affrontati, delle diverse politiche a sinistra, dell’eventuale spazio per politiche unitarie e della loro capacità di risposta ai bisogni materiali e di mobilitazione.

I gruppi di lavoro devono organizzarsi per suddividere la loro attività su tre dimensioni:

  1. la dimensione temporale, che è la sequenza per strutturare ogni pensiero: cosa possiamo sapere (ricognizione su IERI); cosa possiamo fare (fattibilità delle opzioni, OGGI); cosa possiamo ragionevolmente immaginare (visione, speranza, DOMANI);
  2. la dimensione spaziale, che circoscrive l’ampiezza del problema che vogliamo affrontare (locale / globale);
  3. l’organizzazione del materiale empirico di inchiesta, che descrive gli strumenti di raccolta dati e la loro registrazione (raccolta testimonianze, studi di caso, articoli e saggi, esperti).

Ogni gruppo si riunisce per FARE qualcosa. Si chiede a ciascuno di assumersi uno o più compiti, in base alle proprie competenze, interessi e sensibilità. Le competenze diverse sono una ricchezza. L’adesione al gruppo è su base volontaria, ma ciò non toglie che il gruppo debba organizzarsi con un’agenda e un calendario concordati, il cui rispetto è richiesto ai partecipanti.

Ogni gruppo dispone di un piccolo budget per piccole spese legate alle attività. Il responsabile del gruppo è proposto dal gruppo promotore, ma è soggetto a verifica dell’operato da parte degli stessi membri del gruppo, i quali possono proporre rotazioni. Il successo dell’attività del gruppo dipende dalla capacità dello stesso di favorire la collaborazione tra i suoi membri, di prendere decisioni e di risolvere eventuali contrasti.

In sintesi, ogni gruppo deve impostare il proprio lavoro attraverso questi strumenti:

  • Piano di attività
  • Registrazione dei lavori e rendiconto periodico
  • Schede bibliografiche o sitografiche
  • Raccolta di testimonianze privilegiate, tramite interviste, storie di caso; articoli ecc.

Le attività del gruppo possono consistere, ad esempio, in:

  • Organizzazione di iniziative pubbliche
  • Sviluppo di una rete di relazioni e contatti con gruppi analoghi
  • Produzione di documenti, rapporti e studi